LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI COMUNALI

lettera_apertaAbbiamo aspettato vari mesi dal Vostro insediamento perché riteniamo che era giusto rivolgerci a Voi dopo che avevate preso conoscenza e coscienza della “macchina comunale”.

Vogliamo innanzitutto ricordarVi che la scelta di scendere in campo nella competizione elettorale, in cui siete stati eletti, non è stata né obbligata né tanto meno ordinata dal medico, pertanto i Cittadini pievesi confidano in Voi affinché il vostro impegno sia riservato esclusivamente nell’interesse di tutti i Cittadini ed in tutto il Comune.

Nel frattempo ci sono però state due dimissioni, quello che aveva ottenuto più consensi ed uno eletto per la prima volta, che naturalmente sono stati surrogati dai due primi “trombati”.

Ogni realtà amministrativa, affinché svolga al meglio i tanti compiti in cui è impegnata, necessità del cosiddetto “il braccio e la mente”, ci sono persone che pensano, studiano e propongono e persone che “lavorano” mettendo in atto quanto “la mente” ha deciso.

In queste ultime Amministrazioni comunali abbiamo però preso atto che è sempre esistita una sola “mente”, ma tanti “succubi, signor-si ed obbedisco!” e chi non si allineava ?, o si dimetteva, o non partecipava più alla vita amministrativa del Comune.

A riprova di ciò è evidente a tutti lo sperpero di nostri denari in opere non indispensabili se non addirittura inutili, a scapito di opere necessarie ed indispensabili, un esempio per tutti: le strade comunali dissestate e piene di buche, compresi i marciapiedi, e la piazza della chiesa.

Allora confidiamo nei nuovi Consiglieri, alcuni dei quali hanno già dimostrato capacità, competenze ed abnegazione in altre Istituzioni del Comune, confidiamo in Voi affinché rientriate a pieno titolo nei compiti delle “menti” e lasciate ai meno esperti e/o incapaci il compito delle “braccia”, compiti che sono entrambi indispensabili al buon governo del nostro Comune.

Per troppe tornate amministrative abbiamo dovuto sopportare una sola “mente”, che ha largamente dimostrato il “voglio, posso e comando”, mentre le tante “braccia” hanno goduto del solo privilegio di alzare la mano al momento di votare, estraniate dalle decisioni incontestabili ed incontestate già prese dalla “mente”.

Non si spiega altrimenti lo stato deprecabile di abbandono, di degrado, di trascuratezza in cui versa il nostro Paese, è sotto l’occhio di tutti noi, Pieve Vergonte è il Paese più trascurato e mal tenuto di tutta la Provincia, possiamo, con umiltà, e vergogna dire di essere Cittadini di Pieve Vergonte.

Cari Consiglieri, torneremo ancora sul Vostro operato, sperando però di fare…complimenti.

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