Quando il Legislatore aveva previsto che il Sindaco di ogni Paese poteva essere eletto solamente per due soli mandati, ciò era ben motivato da ricerche ed esperienze.
Mentre con il primo mandato il Sindaco impostava e dava corso al suo programma, con il secondo mandato poteva portare a termine quanto programmato nel suo primo mandato, dopo di che doveva passare la mano, questo al fine di coinvolgere altri Cittadini nell’esercizio dell’Amministrare il proprio Comune, ma in particolare per far si che dovendo passare la mano, non si sentissero Padroni del Comune, dell’amministrazione e dei Cittadini.
Ma Pieve è un Paese diverso, pur rispettando la succitata procedura, passando la mano, ci siamo trovati con un Sindaco che, come tutti i Cittadini condividono, era impossibilitato a prendere decisioni, era sempre ed in tutto scavalcato da chi in effetti comandava, tant’è che, forse per delusione o tardivo orgoglio, non ha più proposto la Sua candidatura per essere rieletto.
Ci siamo così ritrovati per la terza volta un candidato Sindaco già “conosciuto”, il quale vinto le elezioni, si è insediato in Municipio per il terzo mandato (come sempre in Italia, fatta la Legge si trova l’inganno); è cosi continuato il “comportamento padronale” del nostro Sindaco, basti pensare che ogni suo intervento era pieno di io, io, io, usando pochissimo il noi, mancando così di rispetto agli altri Amministratori, tutto, ma proprio tutto deve passare dalle sue mani e dalle sue decisioni.
Ha sempre lavorato col motto antidemocratico “io voglio, posso e comando”, non ha mai coinvolto la Cittadinanza per scelte che riguardavano il futuro di tutti noi, ne è esempio la scuola, forse qualche Cittadino avrebbe potuto proporre un ingresso che non obbligasse la presenza di due persone, la chiusura di una strada e limitazione di transito in un’altra, per ogni entrata ed uscita degli Alunni dalla lezioni, per non parlare della copertura che in qualche occasione, ed è già successo, può diventare un colabrodo.
Il Municipio è stato usato come “proprio”, tanti Clienti si recavano in Comune per sbrigare faccende private, l’ufficio del Sindaco è diventato anche l’ufficio dell’avvocato.
Ora i Candidati a Sindaco sono due avvocati, speriamo vivamente che gli uffici comunali non diventino “faccenda privata”, anche se comprendiamo che i loro Clienti dovranno sopportare qualche disagio in più.
Gentile signor direttore del blog, Le scrivo per esprimere il mio pensiero riguardo l’ultimo post apparso. Le chiedo subito una cosa: esattamente, quando lei scrive di essere un “gruppo d’osservazione”, intende il fatto che in lei convivano differenti tipi di personalità indipendenti una dall’altra, oppure utilizza il plurale maiestatico come esercizio linguistico corrente? Tolte le domande di rito, mi preme sottolineare subitaneamente come questo intervento non sia legato alla corsa di alcuno al parlamentino locale. Mi piacerebbe molto poter essere un lanzichenecco al soldo di qualcuno, di certo potrebbe essere un’attività proficua, però purtroppo ho deciso di abbandonare la strada dell’asservimento ideologico à la carte per percorrere quella più accettabile del liberalismo intellettuale. Da questo punto di vista il suo sembra un attacco fine a se stesso, dettato da una profonda insoddisfazione nei confronti della vita , da una buona quantità di tempo libero da gettare come fosse semina (ma chi lo fa con il vento è poi destinato a raccogliere tempesta), e da una malcelata inquietudine morale, forse dovuta a un sentimento d’invidia, forse a uno di frustrazione; lo lascerò decidere al suo psicoterapeuta. Ha una fortuna, signor direttore del blog: quella che l’accademia della Crusca non sia una corte marziale, benché spero ardentemente possa accadere un giorno, altrimenti sarebbe già finito nei profondi recessi delle patrie galere per quei lapsūs linguae che troppo spesso scadono in un vero e proprio attentato alla bellezza del nostro idioma. Ma passiamo al nerbo della questione: sono convinto che se fosse vero il brocardo secondo cui “fatta la legge, trovato l’inghippo”, sarebbe altrettanto vero il fatto che al “legislatore” non andrebbe attribuita tutta questa aurea mistica da santo di paese. Non è affatto detto, e soprattutto non lo è nel nostro Paese, che coloro i quali abbiano costruito l’impianto legislativo sottostante una determina situazione, lo abbiano fatto con onestà e senza alcun calcolo politico; e questo sembra essere particolarmente intuitivo se ci si fermasse a pensare a come la politica italiana sia particolarmente attiva nel modificare tutto ciò che riguardi la materia elettorale. Dovrei credere davvero nella buona fede del “legislatore che aveva
previsto” (ndr), ma, siccome anche un capello ha la propria ombra, e avendo visto le grandi persolità che si sono succedute sugli scranni del parlamento, preferirei rimandare il mio giudizio all’inizio del nuovo anno scolastico. Nel frattempo, considerando come qui il più pulito abbia la rogna, non darò credito ad alcuno. In un paese di non grandi dimensioni, in una comunità dove dovrebbe vigere una serena pace civile, credo che non ci siano problemi di derive autocratiche nel caso un Sindaco rimanga in carica per molto tempo. Lei davvero crede che ci sia un’emergenza democratica nel nostro comune? È dunque arrivata la simile orma di piè mortale a calpestar la cruenta polvere? Perché se cosí fosse, allora Lei dovrebbe fare di più che lanciare avvertimenti su di un blog. Vero è che nemo propheta in patria, e non vorrei mai Lei finisse tra le spire di serpenti marini come Laocoonte, stritolato per aver avvertito il proprio popolo; però questo suo viscerale e profondo coraggio civile dovrebbe tradursi in azioni concrete, come quelle dei manifestanti in piazza Tien’anmen o durante la primavera di Praga. Delle due l’una: o Lei non ha necessità di manifestare contro la dittatura del Sindaco antidemocratico di Pieve Vergonte, oppure ha, come si dice in alto tedesco, “cagato fuori dal vaso”. Lei somiglia sempre di più a quei primati Atelidi del Messico che berciano come una qualunque Giovanna d’Arco legata al palo, solo per attirare attenzione. Francamente comincia a stancare questo modo di fare: internet non è il luogo deputato alle discussioni riguardo alle esigenze di una comunità. Per questo, per avanzare dubbi, proposte, interventi, abbiamo già il consiglio comunale. Intervenga lì, vada lì a dire come il Sindaco si stia trasformando in un villain degli Avengers. Anche se l’idea che il nostro Sindaco possa essere incoronata nella Chiesa di Pieve Vergonte, ornata con scettro, globo, una barma e la corona imperiale e giurando di difendere l’autocrazia, potrebbe aiutare il nostro nuovo settore turistico. La sua rutilante orifiamma sulle guglie cittadine, sventolante al refolo del giubilo divino, sarebbe un’immagine da cartolina potente come le facce commemorative sui piatti dei royal wedding. Solo una cosa però rimane certa, e la esprimerò in francese, lingua eccezionale perché sa dare quel tocco di aristocratico che sgrassa anche l’animo più contadino: questo suo stolido e tonitruante paternalismo, questo inane tono da perenne certame, sta cominciando a suggere l’ultimo goccio di pazienza; il rischio è quello che le gonadi della virilità maschile, che in certo casi della vita divengono patrimonio collettivo, possano smettere di trascinarsi per terra e cadere del tutto, con buona pace della procreazione. Chiudo scegliendo l’anonimato. Sono certo di venire considerato una pecora da tastiera; fortunatamente Tacito diceva che “omne ignotum pro magnifico”, e sono conscio del fatto che i battibecchi da rotocalchi come questo siano il sale della libertà. Ringrazio la democrazia di avermi dato la possibilità di scrivere sul suo blog, e nel caso non la dovessi rivedere più, la democrazia, la saluto con calore sperando di ritrovarci in un mondo meno pericoloso. A Lei, caro direttore, ricordo invece che “Homines, nihil agendo, agere consuescunt male”. Per parafrasare un altro antico detto, tutto è male per i maliziosi.
Ci siamo messi d’impegno per comprendere il Suo gradito intervento, ma confessiamo che con la nostra ignoranza, che ben conosciamo, non ci siamo riusciti appieno, capirà, siamo dei comuni mortali, speriamo però che i Concittadini che seguano il nostro Blog ci riescano, ciò vorrà dire che nel nostro piccolo Paese di persone con un alto tasso d’intelligenza ce ne sono e ne siamo felici.